Testimonianza di un mostro

immagini di un mostro


Gollum è un personaggio di Arda,
l'
universo immaginario fantasy creato dallo scrittore
inglese
J.R.R. Tolkien; ad una prima apparizione nel romanzo
Lo Hobbit, diviene uno dei personaggi principali de Il Signore degli
Anelli
. Gollum ebbe una particolare genesi;infatti prima si
chiamava Smeagol ed era molto simile ad un Hobbit ma in seguito
perse la via della ragione per aver commesso l'omicidio per
ottenere l'Unico Anello. L'anello gli consumo' la sua mente e il suo
corpo e divenne noto come la creatura Gollum:n
el giorno del compleanno di Smeagol ,questi andava a pescare
nel Campo Gaggiolo con il suo amico Deagol
. Deagol durante la battuta di pesca fu tirato in acqua da
un pesce, e nelle profondita' del fiume trovo' un anello
luccicante; con il prezioso tesoro trovato sul letto del fiume
usci' dall'acqua.
Sia
Smeagol che Deagol non conoscevano la provenienza dell'anello:è stato
l'Unico Anello appartenente al Signore Oscuro Sauron, che era stato perso quando
Isildur fu ucciso nel Campo Gaggiolo.
Smeagol quando vide l'anello,nacque in lui un forte desiderio
di possederlo immediatamente; da prima chiese a Deagol di darlo
a lui come un regalo di compleanno. Con il rifiuto di Deagol (anche
l'amico era sotto l'influsso maligno dell'anello) , Smeagol afferro' il
collo dell'amico e lo strangolo' e prese l'anello per se stesso. Nascose il
corpo e nessuno seppe piu' che cosa fosse successo a
Deagol
. Scoperto per l'orrendo delitto fu cacciato dalla sua gente e fu
costretto a vivere in solitudine...A poco a poco l'anello lo consumo' e ne
deformo' l'aspetto......alla fine perse quasi del tutto ogni caratteristica
della sua specie per trasformarsi nell'orrendo Gollum.

Questa e' la
storia ....ma guardate un po' questo video e fatevi una risata
oppure...


Avvistamenti

Storie di fantasmi (parte terza)





Uno strano fatto
accadde  nel 1964 in una fabbrica automobilistica a Detroit. Un meccanico
che stava lavorando a una catena di montaggio, dopo una lunga giornata di lavoro
stancante, pensieroso di tornare dai propri famigliari ed ad una calda minestra
davanti al focolare, mai poté immaginari di trovarsi di fronte, faccia a faccia
con la morte, ma quello non era il suo giorno: evitò una morte atroce per un
soffio quando un enorme pezzo di macchinario, messo in modo accidentale, stava
per schiacciarlo. Raccontò in seguito ai suoi compagni di lavoro di essere stato
improvvisamente spinto di lato da un negro alto, con la faccia sfregiata. Ma
nessuno aveva visto quell'uomo al momento dell'incidente il meccanico stesso
disse di non averlo mai visto prima in fabbrica. Però alcuni operai più anziani
se lo ricordavano bene: vent'anni prima, durante la guerra, quell'uomo era
rimasto ucciso in un incidente di lavoro nello stesso reparto della fabbrica,
perché si era appisolato, stremato dal lavoro straordinario imposto dallo sforzo
bellico. Il meccanico, prima di allora, non aveva mai sentito parlare di quella
storia né del suo fantomatico salvatore, un uomo con una forza straordinaria
:<<Mi spinse di lato come se fossi una
piuma>>.


Storie di fantasmi (parte prima)

Storie di fantasmi (parte seconda)

Spettri

Storie di fantasmi (parte seconda)




Diane
Norman autrice del  libro  The Stately Ghosts of England (I
fantasmi  nobili d'Inghilterra) elaborò una personalissima teoria:
pensava che le dimore inglesi fossero infestate dai fantasmi e per
provare questa sua teoria scrisse a trenta proprietari di vecchie
dimore imponenti, chiedendo se la loro casa ospitasse qualche fantasma
. Ricevette
ventotto risposte affermative tra le quali figurava quella dei
proprietari di Brede Place, nel Sussex. I proprietari erano Roger e
Alexandra Moreton Frewen; la famiglia dimorava nella casa di
generazione in generazione da oltre 200 anni.
La
proprietà in realtà risaliva al 1350, ma solo dopo la venuta dei Frewen
nel 1708, Brede Palace si ritagliò la fama di casa infestata dai
fantasmi.
Si
raccontavano
storie terrificanti di un fantasma gigantesco che si diceva che
divorasse i bambini durante la notte: era in grado di attirare i
malcapitati bambini allettandoli con un dolce profumo di torta alle
mele appena sfornata, dopodichè appena scattata  la trappola ciò
che rimaneva erano solo le scarpe e le orecchie che sembrava non
gradire particolarmente ;ma forse era un espediente da
parte dei contrabbandieri per tenere lontano i curiosi. Però ciò che
risulta essere più particolare e tangibile è la paura che
assillava i membri della famiglia. Ogni angolo della proprietà
nascondeva sinistri eventi: uno zio evitava di notte alcune stanze del
primo piano; il padre di Roger Frewen, non voleva parlare di ciò che
aveve visto in cantina; il nonno non voleva attraversare il giardino
dopo il calar della notte  a meno che qualcuno non lo tenesse
d'occhio dalla porta d'ingresso.Sembra , che anche gli ospiti non
fossero immuni da eventi di tipo poltergeist: un giovane ospite della
residenza raccontò di essere stato svegliato all'alba da una donna
" in veste lunga e gorgiera" .
Ma il più strano evento lo subì Margaret Sheridan, cugina di Frewen: il
fantasma lo incontrò nella tenuta della famiglia paterna a Frampton
.
Quando
aveva appena 3 prima anni, sua madre portò lei ed il suo
fratellino a Frampton in attesa che giungessero notizie del padre che
all'epoca era ufficiale dell'esercito britannico in servizio al fronte
tedesco durante la Prima Guerra Mondiale."Mentre scendevo  in
salotto per il tè " ella avrebbe detto , "incontrai un ragazzino per le
scale. Indossava un costume bianco da marinaretto e un cappello di
paglia rotondo portato all'indietro. Mi guardò e lo guardai. Passammo
uno accanto all'altro senza una parola. La mia governante mi
raccomandava sempre di non parlare con estranei; pensai, comunque, che
fosse venuto per giocare con me.. Appena entrata in salotto, annunciai
tutta eccitata: <<Ho visto un bambino vestito da
marinaio>>,aspettandomi qualche spiegazione . <<Un buffo
marinaretto>> ripetei. Le mie parole furono come un vento gelido
che raggelò l'atmosfera nella stanza. Mia nonna attirò la mia
attenzione sulle sue mani che tremavano mentre stava facendo
colazione con un paio di toast imburrati. Seppi solo molto più tardi
che il marinaretto era un visitatore di malaugurio nella famiglia
Sheridan. Era un nostro antenato annegato mentre stava prestando
 servizio come guardiamarina. Appariva a Frampton soltanto in
occasione della morte dell'erede del casato. Il fatto più strano era
che il suo ritratto lo rappresentava come un giovane di sedici o
diciassette anni, mentre io avevo visto un bambino di circa la metà
degli anni senz' ombra di dubbio." Poco dopo giunse una  lettera:
il padre di Margaret Sheridan era caduto al fronte. 

Storie di fantasmi (parte prima)

Storie di fantasmi (parte terza)

Racconti di fantasmi

Storie di fantasmi (parte prima)


Il fantasma del reverendo
Harris








Lo scrittore statunitense Nathaniel Hawthorne vide numerosi
fantasmi nella sua vita ma quello che lo colpì maggiormente fu lo
spirito del reverendo Harris: un anziano pastore che condivideva con lo
scrittore la passione per la sala di lettura della biblioteca di
Boston. La storia nacque dal fatto che un giorno appresa la notizia che
tale reverendo era defunto nonostante lui lo avesse appena visto in
biblioteca. Il giorno dopo aver appreso la notizia lo scrittore si recò
in biblioteca e li vide il reverendo vicino al fuoco intento nella sua
lettura. Inoltre fatto ancora più eclatante era che gli amici più
intimi di Harris sembravano notare la presenza del reverendo in mezzo a
loro. Le visite alla biblioteca continuarono per settimana ma per
quanto ne sapesse Hawthorne, era l'unico nella sala di lettura a vedere
il fantasma.
scrittore statunitense Hawthorne
La tentazione dello scrittore di tentare un contatto, una
comunicazione era molto forte, ma alla fine desistette per la paura di
essere preso per pazzo da parte di quei vecchi sonnacchiosi lettori che
popolavano la biblioteca, con il rischio di essere colto nel dialogare
con una poltrona vuota. La cosa ancora più assurda era che lui stesso
non fu mai presentato al reverendo Harris e quindi perché proprio a lui
la possibilità di vederlo? C'è chi sostiene che spesso i fantasmi
possono manifestarsi a persone del tutto sconosciute forse per portare
un messaggio dall'aldilà.


Storie di fantasmi (parte seconda)

Storie di fantasmi (parte terza)

Immagina un fantasma

Come fabbricare una fantasma (parte seconda)






....Sebbene esista un posto chiamato Diddington Hall nel Warwickshire in Inghilterra, il castello che faceva da cornice alle vicende di Philip era totalmente inventato. I membri del gruppo impararono a memoria i dati bibliografici di Philip, inoltre studiarono e misero a punto tutti i dati relativi al periodo storico cui si collocava la storia e comperarono fotografie dell'autentico castello di Diddington e della campagna circostante. Cercarono di creare un'immagine collettiva di Philip descrivendo i particolari del suo aspetto delle sue preferenze in fatto di cibo e in particolare per i suoi sentimenti per Dorothea e verso Margo per aver una rappresentazione univoca nel gruppo di ricerca.

L'esperimento

Per mesi, le cinque donne e i tre uomini che componevano il gruppo fecero de loro meglio per evocare il loro spettro fittizio. Misero al centro del loro cerchio un ritratto dello spettro da evocare e si misero a meditare sulla sua immagine. Cercarono di ricreare un'atmosfera più rilassata e ricettiva possibile. La prima manifestazione spettrale fu un lieve colpo al tavolino che fu avvertito piuttosto che sentito: i partecipanti alla seduta avvertirono una vibrazione. Poi avvertirono una serie di colpi in successione sul tavolino come se qualcuno avesse bussato. Sulle prime il gruppo credette che tali colpi fossero frutto dei partecipanti stessi che involontariamente colpirono la tavola ma poi incominciarono a dubitare quando il tavolino incominciò a muoversi in modo irregolare sul pavimento. Alla fine, uno di loro chiese ad alta voce :" E se fosse Philip?". Per tutta risposta, vi fu un colpo molto forte. Il fantasma immaginario pareva essere arrivato.
Il gruppo pose delle domande e stabilì che un colpo volesse indicare una risposta affermativa e due colpi per una negativa. Il dialogo fu serrato. Quest'originale avventura fu l'inizio di una straordinaria storia. Una stanza della casa fu riservata a Philip e il personaggio spettrale assunse rapidamente una personalità distinta con i propri gusti e le proprie opinioni molto ferme su alcuni argomenti, incerte su altri. Quando qualcuno del gruppo chiese allo spettro se sua moglie Dorothea si rifiutava di avere dei figli, lo spirito rispose in modo irritato forse per far capire agli studiosi che si stavano spingendo su un campo troppo privato. "Forse non vuole che parliamo di tutti questi particolari personali" . La risposta fu un fortissimo "si".
Man a mano che il gruppo diventava disinvolto nel dialogare con il fantasma Philip, lo spirito assumeva i contorni di un membro del gruppo stesso.
L'esperimento aveva dato i suoi risultati e quindi il gruppo seppe dimostrare che lo spirito era frutto delle aspettative delle persone . Ciò che risultò insoluto fu la natura della forza fisica che determinò i colpi o il spostarsi del tavolino.

Fantasma o potere della mente

Come fabbricare un fantasma (parte prima)

Gli spiritisti attribuivano alle manifestazioni come il volo di oggetti o rumori misteriosi o immagini inspiegabili come frutto dell'attività di spiriti che infestavano tali luoghi. Però esistono teorie anche di senso differente, infatti si pensa che le presenze e le loro manifestazioni siano frutto della attività paranormale degli individui vivi e vegeti.


Influsso della mente

Un gruppo di studiosi della Società per la Ricerca Psichica di Toronto, nel Canada, fecero degli esperimenti per verificare l'influsso della mente sugli oggetti inanimati. La ricerca fu condotta negli anni 70 e le precondizioni dell'esperimento furono di creare una figura fittizia del passato per poi tentare di evocarlo. Il gruppo era costituito da 8 membri:3 uomini e 5 donne. La figura da evocare si chiamava Philip ed era un personaggio totalmente inventato: una costruzione artificiale con una biografia piena di errori storici. Quindi un personaggio mai esistito nella vita reale.

La storia di Philip

il fantasma
Uno dei membri del gruppo, Sue, madre di 3 figli ed ex infermiera nelle forze armate canadesi, ebbe il compito di architettare gli elementi base della personalità di Philip. Scrisse quindi la seguente sceneggiatura:” Philip era un aristocratico inglese che viveva nel 600 ai tempi di Oliver Cromwell. Era stato un sostenitore del re ed era cattolico. Aveva sposato Dorothea, figlia di un signorotto dei dintorni, bella ma fredda. Un giorno, mentre cavalcava ai confini dei suoi possedimenti, Philip si imbatté in un accampamento di zingari e vide una bellissima ragazza dagli occhi neri e dai capelli corvini, di nome Margo, e all'istante se ne innamorò perdutamente.... La portò segretamente a vivere nella casa del custode vicino alle scuderie di Diddington Manor, la sua casa di famiglia. Per qualche tempo il suo nido di amore rimase segreto ma, un giorno, Dorothea, insospettita, scoprì Margo e l'accusò di averle rubato il marito con la stregoneria. Al processo, Philip temeva troppo di perdere la sua reputazione e i suoi possedimenti per ristabilire la verità e quindi Margo fu condannata al rogo. In seguito, Philip dilaniato dal rimorso per non aver cercato di difendere la donna amata, continuò ad aggirarsi in preda alla disperazione sui bastioni di Diddington, finché una mattina il suo corpo fu ritrovato ai piedi di quelle mura dalle quali si era gettato in un impeto di rimorso e dolore”

Suoni dall'aldilà

Strani Rumori




Il documentarista svedese Fredrich Jurgenson annunciò di essere stato in grado di registrare voci di defunti amici e parenti durante la registrazione di richiami di uccelli. Sta di fatto che tale prova costituisce qualcosa di molto soggettivo. Gli esperimenti iniziarono ne 1959 e numerosi sono stati gli studiosi che si sono appassionati a tale fenomeno e numerosi furono i documenti elettronici prodotti ma comunque ciò che è stato raccolto non fu considerato un qualcosa di inconfutabili perchè soggetto ad interpretazione non univoca.

La teoria del fenomeno psicofonico

La teoria dice che gli spiriti tentino di comunicare con il mondo dei vivi, ma che difficilmente riescono a farsi sentire forse perchè il suono da loro emesso risulta raggiungere frequenze che difficilmente gli uomini possono udire; grazie quindi ad una registrazione elettronica si riesce ad ascoltare e con opportuni accorgimenti che elimino i rumori di fondo, si riesce a capire alcuni messaggi scomposti. Talvolta capita che i messaggi registrati siano in lingue differenti per cui richiedono anche un lavoro di traduzione. Fredrich Jurgenson ed il suo discepolo Kostantin Raudive talvolta affermavano che i messaggi incisi erano un elaborato di più lingue differenti e quindi talvolta difficilmente decifrabili. Un esempio di messaggio registrato dagli studiosi fu :”Au combat! Longue vita flieht. Hannetic man!”. Secondo i ricercatori in questo frammento di messaggio sono presenti 5 lingue diverse, francese, italiano,svedese, tedesco e lettone :” All'attacco! La lunga vita sfugge. Egli non mi crede!”. La riproduzione del fenomeno poteva avvenire in luoghi considerati sensibili dal punto di vista paranormale; le registrazioni non avevano una lunga durata, circa 10 minuti a sessione , poi dopo richiedevano ore di analisi e di interpretazione.
Nel campo del paranormale tale tecnica divise gli studiosi, questo perchè spesso , anche se in buona fede, i suoni poteva essere interpretati in maniera molto soggettivo sentendo quello che si voleva sentire. Sta di fatto che tale tecnica comunque ebbe un suo riconoscimento come metodo di studio dei fenomeni paranormali

Coscienza

Coscienza universale






Bisogna dare attenzione a ciò che si desidera e a ciò che si chiede ,quando si e` soli nella propria intima meditazione. Questo perché potreste essere ascoltati ed esauditi. Nella religione, sopratutto di tipo orientale, esiste un concetto di coscienza universale che collega ogni individuo al divino e ogni uomo con il proprio simile. Questo pensiero collettivo ci porta a ritenere che in realtà se siamo dei buoni ascoltatori, non siamo mai soli.

Meditazine come tecnica per ascoltare

coscienza essere

La meditazione è considerata semplicemente come uno strumento per allenare la mente ad entrare in uno stato ricettivo ed a silenziare quei pensieri chi ci disturbano in continuazione che ci fanno disperdere energia continuamente. Per meditazione non intendiamo qualcosa di simile allo stato di sonno che ogni individuo per necessità si abbandona per riposare; ma in realtà intendiamo una situazione di calma vigile, dove l'individuo è più ricettivo e concentrato perché meno disturbato dai suoi stessi pensieri. Molto interessante praticare in mezzo alla natura, ad esempio su di un prato per cogliere il rumore del vento, la sensazione dell'aria sulla pelle, il cinguettio degli uccelli. Il tutto è osservato come un semplice spettatore imparziale che non giudica, non fornisce una sua opinione personale. Per aiutare la meditazione ci si aiuta con degli escamotage come ripetere insistentemente parole che hanno il semplice scopo di occupare la mente affinché questa non divaghi in inutili pensieri. Dal canto mio preferisco porre l'attenzione al respiro, questo gesto naturale che ogni momento eseguiamo senza porvi attenzione alcuna. Il respiro deve essere rilassato e profondo. Per quanto attiene alla posizione da assumere, i primi tempi basterà mettersi in una posizione sdraiata. Poi con la pratica è possibile mettersi seduti ma stando attenti ad assumere una corretta postura: infatti occorrerebbe mantenere la colonna vertebrale allineata e per far questo occorre ritrarre il mento un po` come se aveste una sensazione di disgusto in questo modo si cercherebbe di ricreare la sensazione di testa appesa(da notare che il movimento deve essere rilassato e mai forzato); le spalle dovranno essere rilassate il petto sgonfio. La respirazione dovrà essere eseguita tramite il diaframma, provocando come effetti il riempimento e lo svuotamento dell`addome (dantian basso).


energia pura


Espansione


Partendo dalla respirazione e socchiudendo gli occhi,immagina la tua posizione, il tuo corpo in quell'istante in quel luogo e dopodiche' inspirando espandilo sulla sinistra come se potessi realmente spostarti e coprire lo spazio. In espirazione ti riavvicini al tuo centro. Stessa cosa sul tuo lato destro,poi in basso ed infine in alto. Dopo aver preso dimestichezza con l'esercizio, cerca di eseguirlo in tutte le direzioni contemporaneamente. Alla fine con un po' di esercizio fatto senza sforzo, la mente apparirà più chiara e certi concetti o idee che fluiranno nella tua testa avranno un qualcosa di più efficacie,di più sereno e` come se ti fossi creato un nuovo punto di vista.

Il cacciatore di fantasmi

La grande caccia ai fantasmi di Harry Price




La canonica di Borley,secondo Harry Price,famoso cacciatore di fantasmi,fu la casa più infestata d'Inghilterra, numerosi furono gli avvistamenti di spettri.Il suo costruttore fu il reverendo Henry Bull che la realizzo nel 1863. Tutta una serie di figure spettrali comparirono agli occhi di Price: ad esempio la presenza di una monaca, che secondo la leggenda, era stata "murata viva";oppure quell'uomo decapitato la cui presenza era in grado di raggelare il sangue anche dei più coraggiosi;straordinario veder subentrare dal nulla un carrozza trainata da cavalli, una figura di ectoplasma complessa.

Chi fu Harry Price?


Harry Price con uno spirito
Price fu probabilmente il più noto e anche, tecnicamente, il più preparato tra i cacciatori di fantasmi che cercarono all'inizio del secolo scorso di provare, con metodi pratici e tecnologie moderne, la realtà dei fantasmi
L'equipaggiamento di Price consisteva in: soprascarpe di feltro per "aggirarsi per la casa senza far rumore";metri a nastro d'acciaio per misurare lo spessore dei muri per scoprire eventuali stanze segrete; una macchina fotografica a treppiede per riprese di interni e di esterni;un a cinepresa controllata a distanza; il materiale per rilevare le impronte digitali e un telefono portatile per comunicare istantaneamente con altri investigatori, suoi assistenti e collaboratori.

La cononica Borley

Canonica Borley
Ciò che colpì della canonica infestata dai fantasmi fu nel 1929 , quando nel 1929, l'attenzione di Price fu presa dalle lamentele degli inquilini, il reverendo G.Eric Smith e sua moglie, che erano da qualche tempo disturbati da mobili che si spostavano da soli, chiavi che cadevano dalle serrature, rumori di passi e la voce di una donna quella figura evanescente che si materializzò davanti ai suoi occhi con immenso stupore:era lo spirito di una suora, quella che la leggenda riteneva condannata a perdurare nella canonica per la sua tragica scomparsa murata viva ad espiare chissà quale colpa....
Price si occupò per molto tempo dei fenomeni poltergeist della canonica. Infatti Price tornò a occuparsi dell'edificio un anno dopo, quando gli Smith furono sostituiti dal reverendo Lionel Algernon Foyster e della moglie Marianna. Appena i Foyster si furono sistemati, cominciarano ad accadere fenomeni di poltergeist: le persone rimanevano chiuse fuori dalle stanze, scomparivano le suppellettili di casa, si rompevano le finestre, i mobili si muovevano qua e là, si sentivano strani rumori. La signora Foyster fu oggetto di una particolare attenzione da parte di questi spiriti "burloni": una notte fu buttata giù dal letto e picchiata da una mano invisibile che le fece un occhio nero; e una volta fu quasi soffocata da un materasso.
Poi incominciarono a comparire delle strane scritte indecifrabili sui muri della canonica: "Marianna, per favore, aiutaci a ottenere" e "Marianna, luce, messe, preghiere".
a canonica rimase vuota per un certo periodo, e fu quella l'occasione per Price per affittarla e per installarci il suo laboratorio di analisi dei fenomeni poltergeist. Da questo momento in poi numerosa fu la documentazione con analisi dei fenomeni e tecniche utilizzate. A prescindere dai contestatori e dai detrattori , l'impegno profuso da Harry Price costiuì una base solida per le generazione successive che seguitarono questa professione.