Fantasma o potere della mente

Come fabbricare un fantasma (parte prima)

Gli spiritisti attribuivano alle manifestazioni come il volo di oggetti o rumori misteriosi o immagini inspiegabili come frutto dell'attività di spiriti che infestavano tali luoghi. Però esistono teorie anche di senso differente, infatti si pensa che le presenze e le loro manifestazioni siano frutto della attività paranormale degli individui vivi e vegeti.


Influsso della mente

Un gruppo di studiosi della Società per la Ricerca Psichica di Toronto, nel Canada, fecero degli esperimenti per verificare l'influsso della mente sugli oggetti inanimati. La ricerca fu condotta negli anni 70 e le precondizioni dell'esperimento furono di creare una figura fittizia del passato per poi tentare di evocarlo. Il gruppo era costituito da 8 membri:3 uomini e 5 donne. La figura da evocare si chiamava Philip ed era un personaggio totalmente inventato: una costruzione artificiale con una biografia piena di errori storici. Quindi un personaggio mai esistito nella vita reale.

La storia di Philip

il fantasma
Uno dei membri del gruppo, Sue, madre di 3 figli ed ex infermiera nelle forze armate canadesi, ebbe il compito di architettare gli elementi base della personalità di Philip. Scrisse quindi la seguente sceneggiatura:” Philip era un aristocratico inglese che viveva nel 600 ai tempi di Oliver Cromwell. Era stato un sostenitore del re ed era cattolico. Aveva sposato Dorothea, figlia di un signorotto dei dintorni, bella ma fredda. Un giorno, mentre cavalcava ai confini dei suoi possedimenti, Philip si imbatté in un accampamento di zingari e vide una bellissima ragazza dagli occhi neri e dai capelli corvini, di nome Margo, e all'istante se ne innamorò perdutamente.... La portò segretamente a vivere nella casa del custode vicino alle scuderie di Diddington Manor, la sua casa di famiglia. Per qualche tempo il suo nido di amore rimase segreto ma, un giorno, Dorothea, insospettita, scoprì Margo e l'accusò di averle rubato il marito con la stregoneria. Al processo, Philip temeva troppo di perdere la sua reputazione e i suoi possedimenti per ristabilire la verità e quindi Margo fu condannata al rogo. In seguito, Philip dilaniato dal rimorso per non aver cercato di difendere la donna amata, continuò ad aggirarsi in preda alla disperazione sui bastioni di Diddington, finché una mattina il suo corpo fu ritrovato ai piedi di quelle mura dalle quali si era gettato in un impeto di rimorso e dolore”

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