Esperienze Extracorporee

Esperienze di viaggio




Cos'e' un'esperienza extracorporea


Fenomeno extracorporeoUna esperienza extracorporea è caratterizzata dal fatto che un soggetto crede di essere proiettato ad una certa distanza dal suo corpo fisico con la coscienza di potere distinguere tranquillamente il proprio fisico e l'ambiente circostante come se fosse uno spettatore completamente immerso nella scenografia. Un esempio ci è dato dall'esperienza di un medico che nel 1916 si trovava a Clairmarais, in Francia, in qualita' di sanitario adetto alla seconda brigata del Royal Flying Corps.

Il paziente inglese


58 Squadron  Royal Flying Corps  Northern France 1918Il giovane medico inglese fu chiamato ad assistere una situazione di emergenza che gravava su un altro campo d'aviazione: salito insieme con un pilota, a bordo di un aeroplano disponibile partirono in tutta fretta. A causa di una brusca manovra, dovuta ad una ascesa molto rapida, determinò una perdita di controllo del veivolo con conseguente caduta di quota. Ad un certo punto, come un flash, il medico vide se stesso sbalzato fuori dal veivolo che atterrò malamente.Solo che la visione, come in un cinema, appariva chiaramente, con il proprio corpo riverso per terra ed il punto di visuale era ad almeno 70 metri di altezza. Poteva vedere il pilota illeso e due ufficiali che correvano verso il suo corpo; la senzazione era di una calma del proprio spirito: "Il mio spirito, o come preferite chiamarlo, mentre si librava al di sopra, si chiedeva per quale ragione si stessero tanto preoccupando del mio corpo, e ricordo distintamente di aver desiderato che mi lasciassero in pace".

Così da un punto privilegiato sopra l'accaduto, il giovane vide un'ambulanza uscire dal capannone e fermarsi, il guidatore venire fuori ed azionare la manovella di avviamento e poi ritornare al posto di guida; l'assistente sanitario correre fuori dalla baracca di pronto soccorso e saltare sull'ambulanza nel momento in cui si avvia; l' ambulanza fermarsi per permettere all'assistente di tornare indietro a prendere qualcosa che aveva dimenticato, e l'assistente saltare di nuovo sull'ambulanza, che continuò per il suo viaggio interrotto. Dopo aver osservato tuttociò, l'uomo ancora privo di sensi, sentì se stesso allontanarsi dal campo di aviazione a grande velocità. Aveva la senzazione di avvicinarsi alla città e poi di oltrepassarla e dirigersi verso il mare aperto.E poi ad un certo punto avvenne , come riavvolgendo una pellicola, un ritorno indietro e si ritrovò sopra il proprio corpo.

Fiat Ambulanza TIPO 2: il primo modello di ambulanza utilizzata per scopi militari (a due barelle). Questo modello iniziò la sua attività durante la campagna di Libia del 1911 ed ebbe un ruolo notevole nella storia del trasporto sanitario militare durante la 1^ Guerra Mondiale. Rimase in servizio fino al 1930.
E con un brusco cambiamento di visuale, si rese conto che l'assistente sanitario gli stava versando in gola uno stimolante e aprì gli occhi sul suo solito mondo.
Gli studiosi definiscono queste esperienze extracorporee come "esperienze extrasomatiche", oppure di "bilocazione" oppure usano l'abbreviazione OOBE(out of body experiences).

Analisi del dottore Sheils sul fenomeno dell'esperienza extracorporea

Negli anni 70 il dottore Dean Sheils, allora assistente di psicologia all'università del Wisconsin analizzò tutta serie di dati relativi a circa 70 culture non occidentali per trovare punti di contatto sull'esperienze extracorporee, e si scoprì che il 95% di queste considera l'esistenza del OOBE ed inoltre l'esperienze documentate erano straordinariamente simili tra loro.Di solito "qualche cosa lascia il corpo, spesso durante periodi di stati di incoscienza o di sonno naturale ma tali circostanze sono nettamente distinte dal sogno normale; è generalmente un fatto spontaneo, anche se vi sono sciamani che sostengono di essere in grado di vivere tali esperienze a comando.
L'esperienze extracorporee avvengono sia in circostanze normali, sia spesso come frutto di eventi carichi di tensione emotiva: la violenza della guerra ha spesso provocato in molte persone la senzazione che il proprio "io" venisse catapultato al di fuori di un corpo straziato.
L'attacco a un carro armato inglese a Bassora: nelle foto, si vede il carrista che cerca di mettersi in salvo.
Un caso tipico fu registrato il 3 agosto 1944, quando un ordigno tedesco colpì in pieno un carro armato carico di esplosivi e un ufficiale carrista inglese fu proiettato a parecchi metri di distanza oltre la siepe alta un metro e mezzo.Mentre giaceva al suolo con la tuta infiamme ed il fosforo accesso gli dilaniava le carni, l'ufficale si rese conto di essere diventato due persone. Uno giaceva nel campo gemendo e urlando di terrore con gli arti inferiori che si agitavano scompostamente. "L'altro io fluttuava nell'aria a circa 7 metri al di sopra del suolo e da quella posizione, potevo vedere non soltanto l'altro me stesso al suolo, ma anche la siepe, la stanza e l'autoblindo che era circondato di fumo e bruciava selvaggiamente".Il distacco creava una lucidita' nell'"io" fluttuante tal che "Ricordo che dissi a me stesso: 'Non serve a niente agitarsi così ...continua a rotolarti finchè farai spegnere le fiamme!'Finalmente il corpo fisico seguì l'ordine e rotolò fino al bordo della siepe cadendo in un fosso parzialmente riempito d'acqua". Le fiamme si spensero, il panico si calmò e l'ufficiale diventò di nuovo una persona sola.
Un'altra esperienza fortemente dettata da una situazione estrema fu il caso di Ed Marrell, condannato a passare il resto dei suoi giorni in carcere nella prigione di San Quentin,all'inizio del secolo scorso. Dopo aver ottenuto la grazia nel 1909, Marrell scrisse un libro, "The Twenty-fifth Man (il 25eseimo uomo)" che narrava l'esperienze vissute ed incise nel suo animo."



Camicia di forza

camicia di forza
Le prove più terrificanti gli furono inflitte quando ingiustamente fu accusato di aver nascosto delle armi nella prigione. I suoi carcerieri per costringerlo a confessare dove le armi fossero nascoste, si servirono della "Blody Straitjacket (la camicia di forza maledetta)", che era costituita da un involucro che avvolgeva tutto il corpo così strettamente da provocare "una senzazione di soffocamento come se si fosse sepolti vivi". Marrell descrisse i dolori lancinanti, l'intorpidimento progressivo degli arti, mentre le escrezioni corporee corrodevano le carni come acido.La prima seduta di tortura ,scrisse Marrell, lo lasciò in uno stato di disperazione che non era paragonabile a nessun altra. Il secondo episodio, fu molto diverso. Mentre giaceva, straziato, sul pavimento della cella, sentì che la sua coscienza lasciava lentamente il suo corpo fisico per fluttuare liberamente al di sopra dei muri della prigione. Libero dal dolore e dalla costrizione, potendo fuggire da quei luoghi e da quella disperazione. Ogniqualvolta ritornava nel suo corpo fisico, aveva la senzazione di riposo e di apparente serenità.
Gli aguzzini furono allibiti di non essere riusciti a spezzare la sua resistenza anche dopo ripetute sevizie e torture. Quando col tempo gli fu riconosciuta la grazia e potè abbandonare tale luogo, i fenomeni dissociativi scomparvero per sempre.

Poteri Extrasensoriali

La parapsicologia



Joseph Banks Rhine fu considerato il padre fondatore della parapsicologia. Dedico' tutta la sua vita alla ricerca delle prove che confermassero l'esistenza di una capacita', di un potere chiamato "percezione extrasensoriale"(extrasensory percepition) o piu' semplicemente ESP.

La vita


Joseph Banks Rhine 1895-1980
Egli nacque il 29 settembre 1895 in Pennsilvanya. Studio' all'universita' di Chicago laureandosi in psicologia. Cio'che fece nascere in lui l'interesse verso la parapsicologia fu dapprima un episodio narrato da un suo professore di scienza durante il suo periodo di studi all'Universita' di Teologia e Psicologia: il professore narro' che una notte quando era ragazzo, la sua famiglia fu svegliata da un vicino che voleva in prestito il furgone. L'urgenza fu dettata dal fatto che la moglie del vicino, in preda ad una inquietudine profonda, fu colta da un presagio di morte: ripete' insistentemente la volonta' di andare a trovare il fratello; motivo' questa sua angoscia dicendo che quella notte vide in sogno il proprio parente, riverso nella stalla, morente. Chiaramente questa immotivato timore fu accolto con poca credulita'.

Pero' lo stupore fu tanto quando giunsero alla casa del fratello e lo trovarono cadavere nella stalla come fu predetto dalla sorella.stallaCio' che realmente smosse il dottor Rhine fu il fatto che da questo episodio non esisteva nessuna spiegazione plausibile dell'accaduto. Cio' che rafforzo' ulteriormente questa sua convinzione fu la partecipazione ad una conferenza sullo spiritismo, tenuta da Sir Arthur Conan Doyle, il creatore di Sherlock Holmes. In seguito esegui' esperimenti per analizzare il potere di alcuni soggetti che sostenevano di essere in grado di comunicare con i morti.
Cio' che ne dedusse fu il fatto che la conoscenza di dettagli relativi al defunto fosse frutto non tanto di un'esperienza diretta con l'anima del defunto ma dell'esperienze comuni dei parenti con il trapassato.

Catena Spiritica

Cioe' tali persone involontariamente erano in grado di assorbire cio' che i parenti inconsciamente gli comunicavano.

Carte Zener dal nome del suo collega Karl Zener che le ideo'

Carte Zener

Da queste premesse Joseph cerco' di elaborare un metodo per analizzare questi strani fenomeni: l'uso di particolari carte con una rappresentazione di stella, cerchio, rettangolo(o quadrato), una croce e alcune linee ondulate.Tali oggetti servivano a Rhine e a sua moglie Louisa di condurre nel laboratorio della Duke University negli anni 30 esperimenti sui fenomeni ESP.
La moglie Louisa s'interessava di fenomeni documentati da testimoni (proprio per la difficolta' di verificarli sperimentalmente)Joseph & Louisa Rhine
Tali fenomeni potevano essere caratterizzati in tre categorie: la telepatia o lettura del pensiero; la chiaroveggenza o seconda vista intesa come la capacita' di percepire un evento o un oggetto; la precognizione intesa come la capacita' di percepire eventi futuri senza dedurli da conoscenze presenti, cio' costituisce la forma piu' elevata di chiaroveggenza. A queste Joseph ne aggiunse una quarta, la psicocinesi, ovvero l'uso di poteri della mente per effettuare trasformazioni della materia esterna. Queste quattro aree costituiscono la fenomenologia paranormale che va' sotto il nome di PSI.lettera grecaCio' che costituisce la missione dei Rhine e' quella di basare le ricerche non sulla semplice raccolta di aneddoti, ma di elaborare un metodo di sperimentazione che sia facilmente riproducibile in laboratorio. Gli esperimenti consistevano nel reclutare individui, tra studenti e professori, senza apparenti poteri extrasensoriali ed invitarle ad concentrarsi sui simboli delle carte Zener: ciascuna carta per l'appunto aveva simboli particolari(quadrato, stella, croce, linee ondulate e cerchio); al soggetto veniva chiesto di concentrarsi sul simbolo della carta estratta dal mazzo, mentre un altro individuo posto nella stessa stanza, o talvolta in un altro edificio, doveva recepire l'immagine e trascriverla su un pezzo di carta. I risultati ottenuti furono sorprendenti anche se il problema era fornire la sistematicita' degli eventi cercando di fornire statistiche convincenti tali da difendersi dall'accusa di infondatezza.

Altri ricercatori


Rhine non fu l'unico ricercatore che tento' di dimostrare e riprodurre in laboratorio la "PSI". Infatti negli anni 20, i coniugi Sinclair tentarono di dimostrare l'esistenza di cio' che era definita telepatia "radio mentale".Produssero un libro che descriveva in dettaglio gli esperimenti condotti, rappresentando un centinaio di disegni realizzati da Upton Sinclair, con in parallelo le rappresentazioni della moglie Mary recepite mentalmente. La sorprendente somiglianza dei disegni e le dichiarazioni fatte dalla moglie, lasciavano presagire che effettivamente una trasmissione mentale dal marito alla consorte (che era all'oscuro di cio' che stava disegnando il coniuge) era avvenuta. Albert Einstein scrisse nella prefazione del libro, che i coniugi Sinclair condussero i loro esperimenti in buona fede e che i risultati ottenuti sono sicuramente attendibili. Perfino Sigmund Freud nel 1921, annoto' "Se dovessi rivivere la mia vita, mi dedicherei a ricerche parapsicologiche, anziche' alla psicoanalisi.

Cagliostro e la pietra filosofale

Cagliostro|Pietra filosofale




Il vero nome di Cagliostro era forse Giuseppe Balsamo;Cagliostro l'alchimista nacque a Palermo nel 1743 da una famiglia di commercianti: sia la madre che il padre erano commercinati di stoffe appartenuti all'Ordine dei Cavalieri di Malta.
Dotato di indubbie qualita' intellettuali, all'eta' di 15 anni prese l'abito ecclesiastico , che presto abbandono' per condurre una vita fatta di viaggi:ando' in Arabia a Medina dove incontro' un greco di nome Althotas: questi era un personaggio misterioso di eta' e razza indeterminata,con caratteristiche fisionomiche greche e spagnole; vestito in stile albanese con un cappello e una barba rossa molto suggestiva; era un esperto alchimista con le capacita' di tramutare il piombo in oro.
Insieme trascorsero vari anni viaggiando attraverso il Medio Oriente e L'Africa. In Egitto, Cagliostro fece conoscenza con i sacerdoti di vari templi che lo introdussero in luoghi "dove nessun comune viaggiatore era mai entrato prima di allora".
Di ritorno in Italia all'eta' di 25 anni, Cagliostro si sposo' la bellissima 14 enne Lorenza Felicianibella d'una bellezza che non ebbe mai altra donna.La ragazza è di origini romana, di bellissimo aspetto; non ebbe un grande spessore culturale, ma l'astuzia era di certo una sua dote. Con il titolo di Conte e di Contessa di Cagliostro iniziarono una lunga carriera di maghi itineranti. Il conte fondo' nel 1784 a Lione una Massoneria di rito egizio e assunse il titolo di Gran Cofto e accettando, in contrasto con la tradizione massonica anglosassone, la presenza di donne alla cerimonia. A questo punto viene ipotizzato che la moglie Lorenza, iniziata, assuma il nome di Serafina.Incomincio' ad impressionare il popolo con le sue sorprendenti profezie, con le sue magie, che gli valsero ricchi emolumenti. Cio' che gli valse la fama furono sopratutto le sue stupefacenti guarigioni: guari' dalla cancrena il segratario del marchese de La Salle; attenuo' le emicranie che tormentavano l'ipocondriaco cavaliere de Langlois e tanti altri personaggi di rilevo nella societa' del tempo.Ma cio' che occorre porre' l'accento su questo particolare personaggio e' sul fatto che si dimostrava magnanimo con le povere persone non chiedendo nulla in cambio dei suoi servigi; inoltre cio' che risulta in un certo qual modo innovativo come metodo di approccio alla malattia sta nella fatto di considerare la radice del malessere come riconducibile alla nostra mente: i pensieri negativi che attecchiscono e prosperano nel nostro stato d'animo tendono nel lungo periodo a danneggiare il nostro corpo. Per questo che, a parte le pozioni che propinava ai suoi pazienti, prima di tutto cercava d'infondere fiducia al malato, dimostrandosi aperto ed interessato ai loro problemi, malesseri. Questa fu la spinta che lo rese popolare tra la gente di ogni ceto e rango, attirandosi le inimicizie e i pregiudizi della medicina tradizionale.
Sbalordi' il continente facendo credere di essere in grado Laboratorio di Alchimiadi trasformare in oro i metalli vili. Aveva scoperto la sostanza catalizzatrice o mediatrice in grado di trasformare qualsiasi metallo, in particolare il piombo, in oro: secondo la dottrina degli alchimisti, la "Pietra dei Filosofi".















La Pietra filosofale


Per produrla occorre la disponibilità del grande "Agente universale", noto come "Luce astrale", l’unico in grado di fornire la Pietra filosofale, ovvero l’Elisir di vita. È quanto la filosofia alchemica definisce "Azoto", l’Anima del mondo. Partendo da tale concezione, era semplice arrivare all’idea della trasmutazione. Dal momento che tutti i metalli sarebbero formati da elementi assolutamente identici ma in proporzioni diverse, appariva logico pensare che tali proporzioni potessero essere variate dall’azione di un agente catalizzatore: appunto la Pietra filosofale.

Epilogo


La sua storia non ebbe un lieto fine, visto che fu accusato di cospirazione politica a Roma e dapprima condannato a morte e poi sottoposto a carcere a vita dove mori' dopo 5 anni di prigionia nella fortezza di San Leo nelle Marche.


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Cagliostro e La Pietra Filosofale

John Dee il mago d'Inghilterra

John Dee|Mago







John Dee è forse il piu' famoso mago d'Inghilterra. Nato nel 1527, figlio di un funzionario della corte di Enrico VII.Dee venne accolto all'universita' di Cambridge alla sola eta' di 15 anni. Dormendo poche ore a notte, in breve tempo assorbi' una mole considerevole di "sapere" che lo porto' a diventare professore al Trinity College all'eta' di 19 anni. Studio' a Parigi e divenne un profondo conoscitore in fatto di alchimia.
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Nella sua affannosa ricerca dei segreti della vita, cerco' di parlare con "gli Angeli" attraverso una persona dotata a suo dire di poteri occulti.Tale persona fu Edward Kelley.Purtroppo Edward non ebbe un'ottima fama;infatti fu accusato di essere un falsario e cio' gli valse la condanna col taglio delle orecchie.Proprio questo ambiguo personaggio sostenne di essere in possesso del famoso manoscritto Voynich scritto in un codice ancora oggi inaccessibile. Comunque Dee convinto delle capacita' del suo collaboratore, avvio' tutta una serie di esperimenti il cui risultato lo porto' ad asserire di essere in contatto con gli angeli come Uriel, Zabotiele, Zedechiele, Nadimiele,Nogabele, Corabiele,Lavaniele. Inoltre intratteneva conversazione con gli spiriti che gli raccontavano di eventi futuri come la decapitazione della regina Maria Stuarda di Scozia, oppure dello sbarco dell'Armada Spagnola in Inghilterra. Uno dei simboli evocatori utilizzato da John Dee era il cerchio magico:era un perimetro protettivo accuratamente disegnato la cui funzione era non soltanto quella di proteggere il mago dalle forze evocate ma anche a concentrare i suoi poteri.Il cerchio doveva essere tracciato con un coltello magico legato all'estremita' con una corda lunga tre metri.Spesso, all'interno del primo cerchio se ne disegnava un altro e nell'area tra l'uno e l'altro venivano collocati oggetti particolari come bacinelle di acqua santa, formule di scongiuro, croci e altri simboli.Prima di entrare nel cerchio il mago doveva prepararsi al rito: doveva indossare una veste di lino bianco che lo copriva dal collo ai piedi strettamente legata da una fascia; doveva portare con se una bacchetta magica ricavata dal nocciolo, una spada, un coltello.Le preghiere, il digiuno e l'astinenza sessuale erano parte integrante del rito:"Il mago dovrebbe mantenersi pulito e puro per nove giorni prima dell'inizio del lavoro;dovrebbe anche confessarsi e ricevere la comunione" cosi' narra un antico testo di magia.Quando tutto era pronto si procedeva con formule magiche , canti rituali. Le parole andavano ripetute più volte e talvolta minacciavano, talvolta lusingavano come in questo ritornello tratto dal libro di magia Lemegeton del XVI secolo : "per il terribile giorno del giudizio, per il mare di cristallo che sta davanti al volto della Divina Maesta', per le quattro bestie davanti al trono, che hanno occhi davanti e dietro.....per il sigillo di Basdathrea, per il nome Primemeatum che Mose' pronunciò e per il quale la terra si apri' e inghiotti' Korah, Dathan e Abriam, rispondi alle mie domande e fa tutto cio' che io desidero. Vieni in pace, visibilmente e senza indugio"

John Dee ed Edward Kelley nell'evocazione di uno spirito

Cornelio Agrippa il principe dei maghi

Agrippa Cornelius




Il suo vero nome era Heinrich Cornelius. Nato a Colonia il 15 settembre 1486, fu filosofo, alchimista, astrologo, esoterista. Fu considerato il principe dei maghi neri e degli stregoni e fu oggetto di persecuzione dal tribunale dell'Inquisizione.
Cornelio Agrippa
Da giovane frequento' l'Universita' di Colonia dove studio' le dottrine dei neoplatonici, in particolar modo l'opera di Proclo e scopri' la Cabala . Attingendo da queste conoscenze nacque il suo pensiero rivolto all'unione tra l'umana coscienza e la "Natura Divina" che sta al centro di ogni cosa.
Viaggio' a lungo per l'Europa fino a stabilirsi per un certo periodo in Francia all'universita' di Dole. Qui divenne un noto conferenziere sui temi della Cabala e ricevette l'onorificienza di "Dottore in Scienze Divine".
All'eta' di 24 anni scrisse il capolavoro che gli dono' fama :"De occulta philosophia" un trattato in tre volumi riferito alle facoltà nascoste della mente. I libri forniscono uno studio sugli elementi (terra, aria, fuoco e acqua), sull'astrologia, sui numeri, sugli angeli, gli idei, sulla medicina e l'alchimia.

De occulta philosophia

Attorno alla figura di Agrippa si svilupparono storie fantasiose; la piu' famosa riguarda un malcapitato studente che ando' a curiosare nello studio del maestro durante la sua assenza. Allo studente, mentre stava leggendo un libro su formule magiche, apparve un demone da lui maldestramente evocato. Lo spirito maligno infuriato, strangolo' il malcapitato. Al ritorno, Agrippa si accorse della tragedia e ordino' al demone di resuscitare la vittima per il tempo necessario ad accompagnarlo sulla piazza del villaggio dove un improvviso malore avrebbe potuto spiegare la sua morte.



Simon Mago e la Cabala

Lo Gnostico e la Cabala






Simone lo Gnostico, a dire di alcuni studiosi, capo dell'omonima setta chiamata degli Gnostici.Gli Gnostici furono considerati come cristiani eretici che professavano "la via della salvezza" attraverso l'uso di una sapienza segreta.
Gli gnostici facevano spesso riferimento a discipline orientali e pagane con riferimenti costanti alla magia, incantesimi e la numerologia o mistica dei numeri.
La cabala deve sicuramente molto ai principi degli Gnostici:uno dei sistemi piu' antichi per rilevare i segreti della vita.
Albero della vita


L'Albero della Vita

Costituisce la sintesi dei precetti della cabala; è il programma secondo il quale si è svolta la creazione dei mondi; è il cammino di discesa lungo la quale le anime e le creature hanno raggiunto la loro forma attuale. Esso è anche il sentiero di risalita, attraverso cui l'intero creato può ritornare al traguardo cui tutto anela: l'unità del "grembo del Creatore". L"'Albero della Vita" è la "scala di Giacobbe", la cui base è appoggiata sulla terra, e la cui cima tocca il cielo. Lungo di essa gli angeli, cioè le molteplici forme di consapevolezza che animano la creazione, salgono e scendono in continuazione. Lungo di essa sale e scende anche la consapevolezza degli esseri umani.L'essere umano possiede un "corpo spirituale" che puo' staccarsi dal "corpo materiale" ed ascendere ad un piano superiore di esistenza.
La Cabala significa "la parola ricevuta" oppure secondo gli Ebrei "la saggezza nascosta".Essa rappresenta un mezzo per comprendere Dio e i molti misteri dell'universo.

Storia di Simon Mago

Simon Mago

Tornando alla figura di Simon Mago,le prime notizie su questo personaggio ci arrivano dagli Atti degli Apostoli:"«Or vi era un tale, di nome Simone, che già da tempo esercitava nella città le arti magiche, e faceva stupire la gente di Samaria, spacciandosi per un qualcosa di grande.Tutti, dal più piccolo al più grande, gli davano ascolto, dicendo: Questi è la “potenza di Dio”, quella che è chiamata “la Grande”» (Atti degli Apostoli, 8, 9-10).
L'imperatore Nerone venne a conoscenza delle imprese di Simon Mago.Negli Atti di Pietro e Paolo è riportata una tradizione antichissima secondo cui Nerone, venuto a contatto con Simon Mago, avrebbe accolto il suo insegnamento gnostico. Naturalmente gli Atti, scritti più di cento anni dopo i fatti, riportano una tradizione che per lungo tempo è stata trasmessa solo per via orale all’interno della comunità cristiana di Roma e che quindi ha subìto notevoli deformazioni soprattutto legate all’intento di demonizzare Simone, i suoi seguaci e lo stesso Nerone. Questa tradizione, come tutte le tradizioni di questo genere, però, ha comunque un fondamento storico reale.
Ecco come gli Atti dei beati apostoli Pietro e Paolo attribuiti dalla tradizione al senatore Marcello ci descrivono l’incontro tra Nerone e Simon Mago:

«E così la parola giunse al Cesare Nerone il quale ordinò di condurre da lui Simone Mago. Entrato si pose davanti a lui e, essendogli complice il diavolo, cominciò a cambiare forma tanto che divenne improvvisamente un bambino, poi, dopo un poco un vecchio, e quindi un giovane. A tal vista Nerone ritenne che fosse davvero figlio di Dio» (Atti dei beati apostoli Pietro e Paolo, 34-35).




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Simon Mago e La Cabala

Mondi in Collisione


Nascita del Mondo




Immanuel Velikovsky nacque il 10 giungno 1985 a Vitebsk in Russia. Fu un rispettato psichiatra e pscicoanalista. Ma ciò che lo rese famoso nella comunità scientifica fu una sua opera che suscito' parecchi dubbi e pesanti contestazioni: il libro “Mondi in collisione”.



Immanuel Velikovsky
Nel libro è specificato che il pianeta Venere nacque come una cometa che per chissà quale evento, venne espulsa dal pianeta Giove, ed incominciò il suo cammino attraverso il sistema solare. Il suo campo gravitazionale creò profondi cambiamenti nei pianeti ospitati nel sistema solare: alcuni di essi cambiarono orbita o senso di rotazione.

Proprio come una trottola impazzita la cometa Venere sconvolse gli equilibri fino ad allora consolidatisi.


PIANETA VENERE





Questa teoria troverebbe fondamento non da dati astronomici o scientifici ma dalla storia; infatti in ogni civiltà troviamo traccia di cataclismi che sconvolsero la terra: dai Maya, ai cinesi alla religione cristiana documentata nei testi della Bibbia.Proprio dalle Sacre Scritture troviamo particolari collegamenti con gli eventi catastrofici che sconvolsero l’Egitto: le piaghe come punizione divina si manifestarono con fiumi di sangue, pioggia infuocata(cui potremmo trovare una relazione con materiale ferroso che si distaccava dalla cometa e ricadeva nell’atmosfera terrestra); oppure la stessa traversata a piedi del Mar Rosso sarebbe stata possibile per l'incredibile marea provocata dall'attrazione della vicina cometa; anche la rotazione della terra subì un notevole rallentamento ("folte tenebre nell'Egitto per 3 giorni").La stessa “Manna” conosciuta nell’antico testamento come il pane degli angeli che sfamò il popolo di Israele nel suo lungo pellegrinaggio potrebbe essere ravvisabile ad una caduta di carboidrati che provenivano dalla cometa.

TEORIE DI IMMANUEL VELICOVSKY

 


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Principe Raimondo

Principe di San Severo





Nacque da Antonio, duca di Torremaggiore e da Cecilia Gaetani dell'Aquila d'Aragona(Torremaggiore,30 gennaio 1710-Napoli,22 marzo 1771) . Persa la madre, poco dopo la nascita, a lei restò sempre profondamente legato tanto da dedicarle, nella Cappella Sansevero, la statua della "Pudicizia Velata" in cui una donna, completamente ricoperta da un drappo che ne lascia intravedere le forme, si poggia ad una lapide spezzata ad indicare, appunto, la prematura scomparsa.
principe di San Severo
Il padre, Antonio di Sangro, superficiale e libertino, invaghitosi di una ragazza di Sansevero, ne fece uccidere il padre che si opponeva alla relazione. Accusato del misfatto da Nicola Rossi, sindaco di Sansevero, fu quindi costretto a fuggire alla Corte di Vienna dove diventò intimo dell'Imperatore, continuando a protestare la sua innocenza. Forse per corruzione, la Magistratura pugliese archiviò il caso e Antonio di Sangro poté rientrare nei suoi feudi dove, però, non tardò a vendicarsi del suo principale accusatore facendolo uccidere. Per sfuggire all'incarcerazione riprese la fuga che, dopo alterne vicende, si concluse a Roma ove Antonio di Sangro prese i voti e si ritirò in convento.Il giovane Raimondo venne quindi affidato alle cure dei nonni paterni che, a 10 anni, lo mandarono a studiare presso la Scuola Gesuitica di Roma, ove restò fino al compimento dei 20 anni, acquisendo una cultura di molto superiore alla media che, unita alla sua naturale propensione allo studio (salvo la grammatica a causa della quale perse un anno), ne fece uno dei "geni" del Settecento napoletano ed europeo.
Di lui si è detto che fu naturalista, filosofo, astronomo, poeta, scrittore, soldato, mecenate. Raimondo di Sangro, però, aveva qualcosa in più.Egli amava praticare di persona ogni genere di esperimenti.

Invenzioni di Raimondo Di Sangro

La Lampada Perpetua o Lume Eterno, era composta da una mistura di fosfato di calcio e fosforo ad alta concentrazione in grado di bruciare molto più a lungo di qualsiasi lume,
lampada
Una carrozza che si muove per brevi tratti senza i cavalli Progettò una sorta di carrozza anfibia in grado di attraversare gli specchi d'acqua.
carro
Realizzò nuove tecniche per la stampa, nuovi tessuti (tra i quali una specie di seta vegetale) e nuovi tipi di vernici destinate a durare nel tempo.
statua con velo
Fu lui a costruire un cannone in lega di ferro quando tutti gli altri erano in bronzo, e fu sempre lui a inventare un fucile a retrocarica, anticipando di molto la rivoluzione delle armi da guerra.Il principe Raimondo oltre alla veste di inventore,era affascinato dall'anatomia e dalla fisiologia a riguardo parliamo delle cosidette “macchine anatomiche” che suscitatorono parecchio stupore quando furono inventate.

Le macchine anatomiche

Sono due scheletri umani, uno maschile ed uno femminile, rivestiti dell'intera rete venosa ed arteriosa riprodotta con dettagli troppo precisi per le conoscenze anatomiche dell'epoca. La leggenda più nota narra che le due macchine furono ottenute dal principe immettendo nel circolo sanguigno delle due sventurate vittime uno speciale liquido "metallizzante". Se ciò fosse vero, significherebbe naturalmente che le due persone erano ancora vive quando l'esperimento fu effettuato, altrimenti il sangue non avrebbe potuto circolare e diffondersi così ampiamente. Per di più, a ben osservare il corpo della donna, si capisce che era incinta, perché si nota nella zona uterina la forma del feto e si vedono, ai suoi piedi, i resti della placenta. Uno scritto anonimo del tempo dichiara che il processo di "metallizzazione" dei vasi sanguigni fu scoperto e sperimentato da Raimondo di Sangro con la collaborazione del medico palermitano Giuseppe Salerno.
macchine anatomiche
E' ancora possibile vedere questi strani e macabri oggetti nella già citata Cappella Sanseveroa Napoli. Qui sono custoditi gli "orridi armadi", così chiamati perché al loro interno sono conservati due corpi umani a cui sembra essere stato tolto l'involucro.

Immortalità

Cappella San Severo

Aveva deciso di dichiarare guerra alla morte arrivando a creare l'elisir di lunga vita. Ancora di più, voleva trovare il modo di diventare immortale. Molto probabilmente subì gli influssi di qualche corrente alchemica che gli diede modo di acquisire conoscenze profonde di magia e occultismo.Fu così che arrivò alla creazione di un prodotto dalla composizione misteriosa, che nelle intenzioni dei principe sarebbe stato addirittura in grado di resuscitare i morti.In seguito a ignote sperimentazioni, Raimondo di Sangro decise di provare in prima persona la sostanza miracolosa di sua invenzione e fu così che arrivò ad organizzare la propria morte per poter rinascere a nuova vita. Narra la leggenda che Raimondo, dopo aver ordinato ad un servo di fare a pezzi il suo cadavere e di riporlo in un baule, decise il momento della propria dipartita ed assunse la misteriosa sostanza. Il procedimento di resurrezione doveva infatti seguire tale macabro iter. Il corpo dei principe avrebbe dovuto rimanere nel baule per un certo periodo di tempo, dopodiché egli sarebbe tornato in vita. Ma i familiari del principe, venuti a sapere dell'esistenza del baule e credendo che in esso si celasse un favoloso tesoro, si fecero prendere dall'avidità. Di conseguenza, nonostante le proteste dei servitore che lo custodiva, il baule fu aperto anzitempo. Lo spettacolo che ne segui è degno di un film dell'orrore.Il corpo del nobile napoletano uscì dal suo provvisorio sepolcro.Era di nuovo "vivo", ma il processo di saldatura degli arti non aveva potuto completarsi, e il principe era divenuto una creatura orripilante e grottesca. In mezzo al terrore dei presenti, ciò che era stato Raimondo di Sangro urlò e si accasciò nuovamente nel baule, cadendo a pezzi. Di fatto, morì una seconda volta definitivamente.

scheletro







PrincipeRaimondo

Pitagora, filosofo, mago e scienziato

Le origini di Pitagora e della sua dottrina






Pitagora fu un grande filosofo, mago e scienziato.Nacque a Samo, sembra nel 570 a. C; il padre era uno scalpellino, la madre proveniva da una famiglia la cui fonte di ricchezza era il commercio marittimo.Tra i suoi numerosi viaggi, si recò in Egitto presso il faraone Amasi, con una lettera di presentazione del tiranno di Samo. Qui rimase per ben 22 anni. Secondo alcune fonti, in particolare Erodoto, egli vi apprese le nozioni di matematica, medicina e magia.Nel 532 fondò a Crotone, una colonia della Magna Grecia, in quella che oggi è la Calabria, una scuola a carattere mistico. Qui egli insegnò una pratica di vita e di costumi di stampo esoterico. Ben presto la scuola acquistò una certa importanza politica, di tipo aristocratico. Quando, però, vinse la fazione democratica scoppiarono inevitabili conflitti. La scuola venne incendiata, molti scolari furono uccisi e Pitagora dovette fuggire a Metaponto dove trasferì la sua scuola.

I pitagorici

Questa scuola oltre ad interessarsi agli studi di filosofia e matematica, seguiva un orientamento mistico e morale i cui principi erano tenuti segreti e solo gli iniziati potevano comprenderli. I pitagorici credevano nell'immortalità dell'anima e nella trasmigrazione delle anime negli altri corpi, anche di animali, dopo la morte: queste trasmigrazioni continuavano fino a che l'anima non avesse ritrovato la sua armonia originaria. La dottrina pitagorica considerava il numero e il rapporto numerico come la vera realtà ; i pitagorici consideravano soltanto i numeri interi ed affermavano:” Tutte le cose che si conoscono hanno numero; senza questo nulla sarebbe possibile pensare o conoscere”. L'idea di una realtà fondata sulle interazioni fra gli opposti, li portò a individuare dieci opposizioni fondamentali.

I numeri come chiave di lettura

10 opposizioni

Il 10 è anche considerato simbolo di pace e di fratellanza, infatti scambiandosi una stretta di mano, due persone uniscono fra loro le dieci dita. E che il 10 sia sempre un numero speciale lo conferma il fatto che i Comandamenti divini sono 10.
La celebre tetraktis era un numero triangolare che si rappresentava così

La Tetraktis
Questa raffigurazione ricorda il triangolo nel quale l'iconografia tradizionale inseriva l'occhio di Dio.Numeri, dunque, come punti; e punti come entità reali.
Gli stessi numeri si ritrovano nei rapporti degli intervalli musicali .I pitagorici attribuivano un suono musicale ai corpi celesti .Tutti i corpi, quando si muovono, producano rumore, e il rumore prodotto dai corpi celesti sarebbe musicale, perché essi si muovono con rapporti armonici tra velocità e distanze. Noi poi non sentiremmo questa musica celeste solo perché siamo abituati a essa. Tra i numeri quindi esistono rapporti e tra i rapporti è possibile rintracciare una proporzione,ossia uguaglianze di rapporti.Poichè anche i corpi celesti compiono con i loro movimenti percorsi regolari, esprimibili numericamente, i Pitagorici giungono a sostenere l'esistenza di un'armonia delle sfere celesti, non afferrabile dall' occhio umano.Il cosmo dei Pitagorici è costituito infatti da un fuoco centrale, paragonato al focolare di una casa, intorno al quale ruotano la terra, la luna, il sole, i cinque pianeti allora conosciuti, ed il cosiddetto cielo delle stelle fisse.I Pitagorici aggiungono anche l'antiterra situata tra il fuoco centrale e la terra.
Gli stessi numeri si ritrovano nei rapporti degli intervalli musicali .I pitagorici attribuivano un suono musicale ai corpi celesti .Tutti i corpi, quando si muovono, producano rumore, e il rumore prodotto dai corpi celesti sarebbe musicale, perché essi si muovono con rapporti armonici tra velocità e distanze. Noi poi non sentiremmo questa musica celeste solo perché siamo abituati a essa. Tra i numeri quindi esistono rapporti e tra i rapporti è possibile rintracciare una proporzione,ossia uguaglianze di rapporti.Poichè anche i corpi celesti compiono con i loro movimenti percorsi regolari, esprimibili numericamente, i Pitagorici giungono a sostenere l'esistenza di un'armonia delle sfere celesti, non afferrabile dall' occhio umano.Il cosmo dei Pitagorici è costituito infatti da un fuoco centrale, paragonato al focolare di una casa, intorno al quale ruotano la terra, la luna, il sole, i cinque pianeti allora conosciuti, ed il cosiddetto cielo delle stelle fisse.I Pitagorici aggiungono anche l'antiterra situata tra il fuoco centrale e la terra.
Cosmo dei Pitagorici
Ma numero e proporzione dominano non solo su questa scala cosmica, ma anche all'interno del mondo umano. Essi sono all'occhio dei Pitagorici lo strumento fondamentale per far cessare la discordia tra gli uomini e instaurare l'armonia tra essi, nei loro rapporti economici e politici.
Un'altra figura sacra ai pitagorici era il pentagramma, la stella a cinque punte, racchiusa nel cerchio divino segno di riconoscimento fra gli adepti.
Il pentagramma è rimasto ancora oggi un simbolo sacro o magico, venduto persino come amuleto. Qualcuno ritiene che il pentagramma con la punta in basso acquisti un valore negativo, "diabolico" .Pentagramma



I numeri dell'anima

Ritornando alle dottrine pitagoriche, come i movimenti celesti sono eterni, perchè in essi, per la loro circolarità, il principio e la fine si ricongiungono, così anche l'anima, a differenza del corpo, ha una serie di ritorni periodici. Del ritorno periodico di tutte le cose, diceva il pitagorico Eudemo che, data l’identità del moto e la costanza delle successioni, tutti gli eventi si riprodurranno in un tempo:"così anch' io tornerò a parlare, tenendo questo bastoncino in mano, a voi seduti come ora; e tutto il resto si comporterà ugualmente".
La vita umana partecipa del calore universale ed è in risonanza col sole, portatore di vita; come la pioggia discende dal cielo, entra in terra e poi risale verso il sole, per l'evaporazione del mare, allo stesso modo le anime discendono dal cielo, entrano nella prigione della carne e risalgono verso il Sole al momento della morte. Gli occhi sono le porte del Sole: essi hanno in sé un elemento igneo ed emettono raggi che vanno a cogliere l'oggetto esterno. Ciò spiega le immagini degli specchi. La visione è possibile solo attraverso l'acqua e l'aria, che sono fredde. La nostra voce è formata dall'etere freddo e invisibile.
Abbiamo in noi quattro vite successive, incastrate l'una dentro l'altra. L'uomo è un minerale, perché ha in sé lo scheletro, formato da sali e da sostanze minerali; attorno a questo scheletro è ricamato un corpo di carne, formato di acqua, di fermenti e di altri sali. L'uomo è anche un vegetale, perché come le piante si nutre, respira, ha un sistema circolatorio, ha il sangue come linfa, si riproduce. E anche un animale, in quanto dotato di motilità e di conoscenza del mondo esterno, datagli dai cinque sensi e completata dall'immaginazione e dalla memoria. Infine è un essere razionale, in quanto possiede volontà e ragione. Abbiamo dunque in noi quattro vite distinte e dobbiamo quindi conoscerci quattro volte. c) Ogni giorno dobbiamo compiere un duplice esame di coscienza, una doppia pesata della nostra anima o psicostasia. Al mattino dobbiamo elaborare il nostro piano d'azione per la giornata, e la sera dobbiamo fare il bilancio di quanto siamo riusciti ad attuarne.

I Versi Aurei lo affermano senza equivoco:
"Uscendo dal dolce sonno - dice Porfirio nel suo testo - devi innanzitutto riflettere con la massima cura sulle diverse opere che dovrai realizzare nel corso della giornata. La sera, poi, non devi mai lasciare che il sonno chiuda le tue pupille senza prima sottomettere alla ragione le azioni compiute di giorno, chiedendoti: quali trasgressioni ho commesso? Cosa ho fatto? Quale dovere ho dimenticato? Verifica tutti gli atti compiuti cominciando dal primo: se scopri di avere agito male, rimproverati; se hai fatto bene, rallegrati con te stesso» (Versi Aurei, 40-44). Questo esercizio quotidiano della psicostasia ci permetterà costantemente di «fare il punto» sul nostro progresso morale.
Da dove proviene la nostra anima? Secondo Cícerone, che riprende certe tesi degli antichi, essa deriva dall'anima cosmica e si lega al corpo fisico nel quale è caduta. L'anima è un numero che si muove per propria virtù e cade in un determinato corpo seguendo una segreta affinità.
Qual è il motivo di questa caduta? E’ per il suo bene, per il suo progresso, per evolversi verso la perfezione e per ridiventare un giorno degna di appartenere di nuovo alla sua patria celeste.
L'anima è limitata dal corpo in cui è racchiusa, sia per quanto concerne la conoscenza che per l'irraggiamento. Essa non può morire per rinascere: è la dualità corpo-anima che perisce, per rendere possibile una reintegrazione celeste grazie a questa rottura del legame che la vincola alla terra. L'uomo muore nel senso che il suo corpo fisico ritorna alla terra; la particella di etere caldo della sua anima sussiste per un certo tempo dopo la morte, poi morirà a sua volta, e sarà questa la seconda morte. Ma la particella di etere freddo è immortale e subisce la legge delle peregrinazioni fino alla sua ascensione finale".





Civiltà Egizia

La nascita della Civilta` Egizia








La civilta` egizia trae le sue origini dalla presenza di questo imponente fiume che si chiama Nilo le cui sorgenti potrebbero essere riconducibili in una zona attorno al Lago Vittoria, fra Congo e Ruanda,oppure nel profondo della foresta pluviale ruandese di Nyungwe.Comunque sta di fatto che siamo di fronte ad un fiume maestoso che si distende per una lunghezza di circa 6700 kilometri.Senza il Nilo tale regione sarebbe solo una landa desertica inospitale.Non a caso gli antichi egizi riconoscenti,veneravano il grande fiume come un dio. E proprio del mondo esoterico Egiziano si vuole accennare,dico accennare perche` la quantita` di informazioni reperibili costituiscono una mole considerevole.



Delta del Nilo

Uomini e...poteri occulti

In primo luogo bisogna considerare la la civilta` egizia come la piu` importante (dopo la civilta` babilonese) conoscitrice delle arti magiche;non a caso nelle pratiche alchemiche medievali molte delle terminologie utilizzate trovano origine egiziana. E proprio in riferimento alle presunte capacita` magiche di questa civilta` facciamo riferimento alle storie contenute nel antico Papiro Westcar (il Papiro Westcar, e` un papiro egizio che deve il suo nome alla viaggiatrice inglese che lo compro` in Egitto): molto interessante e` il riferimento ad un'uno dei figli del faraone Cheops, chiamato HERUTATAF, famoso per la sua intelligenza, che un bel giorno discutendo con il padre Cheops sulle arti magiche e per controbattare lo scetticismo del faraone racconto dell’esistenza di un mago chiamato Tete che ha 110 anni e che era in grado di ricomporre un corpo privato della sua testa. Allora il faraone ordino` al figlio di portare al suo cospetto il mago e cosi` fece. Una volta convocato, il faraone domando` al mago se fosse possibile ricollegare un corpo con la sua testa, Tete rispose di conoscere la via per poter realizzare questo prodigio. Allora Cheops ordino` subito di condurre uno schiavo perche` gli fosse mozzata la testa.

Ma il mago da grande saggio qual'era esorto` il faraone a non utilizzare un uomo ma realizzare l'esperimento usando un'animale sacro. Cosi` si fece; venne condotta un'oca e venne mozzata della testa. A questo punto Tete dispose ad ovest il corpo e ad est la testa, dopodiche` recito` alcune parole magiche. I due brandelli cominciarono ad agitarsi e ad ogni scuotimento guadagnavano terreno l'uno verso l'altro. Alla fine la testa ed il corpo furono nuovamente allineati e collegati. Tale esperimento venne riproposto con un uccello e con un bue con lo stesso esito.



Il faraone Nectanebo II

Si narra che avesse poteri magici, cioe` era in grado di controllare le cose. Questa sua capacita` lo portava a modellare sagome dei nemici e delle loro navi utilizzando la cera. Dopodiche` con un catino pieno d'acqua li affogava


il faraone

Simboli e Amuleti

Un'altra storia molto nota fa riferimento alla battaglia tra Horo e Seth; il maligno Seth gli ha cavato un occhio però Thot riesce a guarire l’occhio e lo porta al Dio-Sole Re.Il famoso occhio di Horo in seguito divento` uno degli amuleti di protezione piu` conosciuti dagli egiziani e il simbolo di salute e protezione.

occhio di Horo



Tiet, o nodo di Isideo ancora nodo di Seth era un amuleto che era ritenuto assicurare protezione in vita e nel corso del viaggio verso l'aldila'
nodo di Iside
Gli antichi egizi rimasero affascinati dal ciclo vitale dello scarabeo trovando delle similarita` con Ra, il loro dio del sole.
cuore dello scarabeo
La femmina scarabeo raccoglie sterco di altri animali, ne forma una palla e, dopo avervi nascosto le proprie uova all'interno, la mette al sole a riscaldare prima di sotterrarla insieme a se stessa. Quando l'uovo si schiude, ne esce una larva che cresce nutrendosi del contenuto della palla per poi riemergere alla luce del sole in nuova veste di scarabeo. Gli antichi egizi credevano che il suo circolo vitale somigliasse in maniera straordinaria a due avvenimenti simbolici di estrema importanza: l'arrotolare della palla poteva essere simile al movimento circolatorio del sole nel cielo operato dal dio Ra, mentre il riemergere dello scarabeo dalla terra rappresentava la rinascita dall'oltretomba, particolarmente simbolico poiche` si trattava di materia in decomposizione. Lo scarabeo divento` un amuleto simboleggiante la rinascita, potere vitale, generazione spontanea, nuova vita e resurrezione.Lo scarabeo poteva essere utilizzato in vita come amuleto da mettere al collo o in ambito funerario,lo scarabeo del cuore, come amuleto che veniva posto sul petto della mummia. Per gli Egizi il cuore era il centro della forza divina, della spiritualita` e di tutte le percezioni dell'essere che da esso erano vagliate. Lo scarabeo era un cuore divino capace con i suoi poteri di percepire anche l'invisibile ed era determinante nel passaggio dalla vita terrena a quella eterna perche` donava alla mummia il potere di scacciare il terribile serpente Apopi (la divinità del buio rappresentata con le sembianze di un serpente cobra) ed i pericoli disseminati lungo il cammino del viaggio notturno nel mondo dei morti verso i felici Campi di Iaru.
L' Ankh o Croce Ansata conosciuto anche come chiave della vita e` un antico simbolo sacro egizio che essenzialmente simboleggia la vita. Gli idei sono spesso raffigurati con un ankh in mano, portato al gomito, oppure sul petto. Era considerata la chiave geometrica dei misteri esoterici poteva aprire le porte del mondo dei trapassati, donava l'accesso ai segreti piu` nascosti della vita eterna :"chi la detiene e` padrone della vita e della morte".


croce ansata

Libri Sacri

Testi delle piramidi

sono un insieme di formule rituali aventi lo scopo di assicurare l'immortalità e l'ascesa al cielo ai sovrani dell'antico Egitto. Celati dalla vista dei profani, destinati esclusivamente agli alti iniziati, i Testi delle Piramidi furono trovati incisi sui muri delle tombe di re e regine:quelli di Pepy I, nella sua piramide appena a sud di quella di Unas, a Saqqara, furono i primi ad essere scoperti, ma quelli di Unas sono i piu` antichi in assoluto (2375-2345 a.C). Questi testi erano, e tuttora sono, messaggi e Parole di Potere per aprire le porte degli universi paralleli, dei luoghi dove abitano gli idei. Luoghi ai quali gli antichi re e regine avevano libero accesso grazie alla loro origine divina. I Testi delle Piramidi discendono da una tradizione molto antica, da Atlantide, e il loro linguaggio e` arcaico. Erano gia` vetusti in quei tempi remoti e si presume che fossero le parole pronunciate dagli idei alieni dei tempi piu` lontani:


Salute a Voi, i piu`
grandi degli idei!

Ricevetemi perche` io
vi appartengo e il Vostro
cuore se ne rallegra.

E la mia carne e ossa
ne sono ringiovanite
.

Testi dei Sarcofagi

Sulle pareti interne dei sarcofagi del Medio Regno appaiono formule funerarie note come "Testi dei Sarcofagi". Essi avevano una valenza magica e consentivano al defunto di accedere alla vita dell'Oltretomba. Grazie a questi riti ogni uomo poteva assicurarsi una vita ultraterrena. Queste formule trattano del pericoloso viaggio che l'anima deve compiere per permettere al defunto di raggiungere la terra in cui poteva vivere per l'eternita`; il viaggio era molto pericoloso e per questo erano spesso accompagnate da vere e proprie carte geografiche del mondo sotterraneo in maniera da aiutare il morto a trovare il percorso per l'aldila`.


Il libro dei Morti


E` una raccolta di testi funerari di epoche diverse, contenente formule magiche, inni e preghiere che, per gli antichi egizi, guidavano e proteggevano l'anima (Ka) nel suo viaggio attraverso la regione dei morti.Secondo la tradizione, la conoscenza di questi testi permetteva all'anima di scacciare i demoni che le ostacolavano il cammino e di superare le prove poste dai 42 giudici del tribunale di Osiride dio degli inferi.

passaggio

La piramide di Cheope

La Piramide di Cheope a Giza, anche detta Grande piramide, e` l'unica delle sette meraviglie del mondo antico che sia giunta sino a noi, nonche` la più famosa del mondo.E` la più grande delle tre piramidi della necropoli di Giza vicino al Cairo in Egitto. Si presume sia stata eretta da Cheope (Horo Medjedu) della IV dinastia dell'Egitto Antico come monumento funebre. All'interno, come e` accaduto per molte altre sepolture reali dell'antico Egitto saccheggiate dai violatori di tombe gia` nell'antichita`, non e` stata trovata alcuna sepoltura e cio` ha fatto nascere una miriade di teorie , sul fatto non tutte le piramidi siano monumenti funebri.Tra le tante teorie formulate c'e` quella di credere che la Grande piramide sia considerata come un grande condensatore energetico. Probabilmente questa ipotesi nacque negli anni trenta quando Antoine Bovis, studioso francese sensitivo e radiestesista durante un viaggio in Egitto, visitando La Piramide di Cheope, trovo` nella "Camera del Re", mummificati, alcuni topi e pipistrelli, entrati forse per caso ed in seguito morti forse per fame. Invece di imputridirsi o marcire, come sarebbe stato naturale che avvenisse, erano in ottimo stato. Dopo aver visitato la Grande Piramide, ricostrui` la stessa in scala ridotta e vi praticò esperimenti di mumificazione su animali morti. Successivamente un radiotecnico cecoslovacco, Karel Drbal, iniziò a costruire modellini di piramidi e dichiaro` che questi, oltre a mummificare i corpi e conservare i cibi, affilavano anche le lamette dei rasoi; riusci` anche a brevettare il suo modello. Le piramidi sarebbero anche in grado far crescere meglio i vegetali, migliorare l'attivita` mentale e curare lo stress e diverse patologie. Tuttavia altri ricercatori non sono stati in grado di ripetere le esperienze di Bovis o Drbal ma i sostenitori dei poteri delle piramidi, pur ammettendo queste incoerenze, non ne sembrano preoccupati. Nel periodo 1970-1990 Rodriguez Alvizo Luis Alberto e il suo gruppo condussero una serie di esperimenti e conclusero che non erano le piramidi come tali a produrre gli effetti ma la forma geometrica delle stesse, per cui un semplice telaio con le misure appropriate poteva funzionare come il modello completo. Secondo recenti studi sembra invece che il tipo di energia che genera, amplifica ed irradia sia un tipo di RADIAZIONE ELETTROMAGNETICA sull'ordine di onde millimetriche ( Nano-onde ). Tale energia, irradiata all'esterno e concentrata nello spazio interno, e` dovuta al semplice fatto, a detta di alcuni ricercatori, di possedere 5 punte: l'apice ed i 4 vertici della base! Questi angoli, o punte, fungono da ricetrasmettitori di nano-onde. Le radiazioni delle molecole o degli atomi dello stesso materiale di cui e` formata la piramide, vengono convogliate, dagli angoli di base e da quello del vertice, tutti ad 1/3 d'altezza dalla base della piramide: cioe`, nella "Camera del Re"!






Piramide di Cheope